La conoscenza approfondita del proprio mercato di riferimento rappresenta sicuramente un vantaggio straordinario per chiunque operi nel campo della moda, soprattutto in un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo. Gli sviluppi nelle preferenze del mercato globale sono seguiti con attenzione anche dai futuri fashion designer e stylist che frequentano MKS Milano Fashion School.
Quest’anno, in particolare, il mercato cinese è emerso come quello più promettente per il nostro Paese per via di un rinvigorito interesse nel Made in Italy, anche complice il fatto che l’economia cinese abbia superato la pandemia di coronavirus relativamente indenne rispetto a molte altre. A prova di tutto ciò, lo studio risalente alla scorsa estate di GlobalData sottolinea come la Cina uscirà con tutta probabilità rafforzata dalla pandemia, diventando il principale mercato a livello globale per la moda di fascia alta e superando così gli Stati Uniti.
Un analista delle vendite al dettaglio di GlobalData, Vijay Bhupathiraju, ha spiegato in un comunicato stampa che, in generale, le vendite nel settore dell’abbigliamento richiederanno del tempo per una ripresa per via di diversi fattori, tra cui il calo della fiducia dei consumatori, la crisi economica e la disoccupazione dilagante. Tuttavia, ha sottolineato anche che “alcuni mercati in Cina stanno già assistendo a un ritorno nei negozi fisici con tassi dall’80 al 100% rispetto ai livelli pre-Covid”.
Mario Boselli, presidente della Fondazione Italia-Cina, in un’intervista ha definito la Cina come uno dei pochi mercati in crescita per le aziende di moda, anche grazie alle misure adottate per portare avanti le proprie operazioni. “Le due chiavi del successo non solo in Cina ma nella maggior parte dei mercati sono che un prodotto deve avere un bel design e deve essere ben fatto”, ha dichiarato, aggiungendo che “Questo è ciò che rappresenta il ‘Made in Italy”.
Fonti:
Ansa – Fashion Network